SOTTERRANEI DI TREVISO
Treviso è una città veneta la cui storia s'intreccia, nei secoli, a Roma, alla Serenissima e agli imperi europei dell'epoca moderna. Costruita in più epoche, anche le mura difensive risentono di più influenze. Si notano a occhio nudo i vari materiali con cui sono state costruite e ampliate definitivamente a inizoo del XVI secolo, le diverse pietre recuperate dagli edifici demoliti per lasciar spazio ai bastioni che ancora oggi si possono vedere. Alcune parti sono oggetto di manutenzione e cura da parte dell'associazione locale "Treviso Sotterranea", che organizza - tra l'altro - visite guidate del bastione S. Sofia e non solo. Le
mura sono a loro volta circondate da un corso d'acqua e da parco erboso, dove si possono trovare vari animali e dove i bambini possono giocare.
Proprio i bambini, durante l'indagine, ci hanno lasciato di stucco: li abbiamo sentiti chiamare i nostri nomi, ci hanno chiesto aiuto più volte, ma a noi è rimasto l'amaro in bocca al pensare a come, in un luogo così legato alla guerra ed alla violenza, possano rifugiarsi le anime di piccole creature. Che sia forse perché c'è una scuola, che sia perché sono luoghi poco frequentati dove possono trovar pace, noi non lo sappiamo.
Castello di Zumelle
Il Castello di Zumelle è il meglio conservato di tutta la Valbelluna.
Solo le fortificazioni periferiche sono andate completamente distrutte. Il nucleo centrale, con tanto di mura e di torre, è cinto da un profondo fossato, scavato nella roccia. Si accede al castello e alla piccola corte interna attraverso una strada che si arrampica lungo il pendio. La torre, alta 36 metri, è a pianta quadrangolare e presenta cinque piani, collegati da una scala in legno. Sul lato nord delle mura, si trova l'antica chiesetta dedicata a San Lorenzo.
Villa Correr è situata nell'estrema provincia sud-ovest di Padova, in località Altaura, Casale di Scodosia. Si dice che sorga sulle rovine di un antico castello. È stata costruita a partire dal sedicesimo secolo dalla famiglia Correr, l'unico casato nobile veneziano a non aver avuto un doge ma numerosi cardinali, vescovi, potestà e due papi. Non a caso, al piano nobile si trova una piccola cappella privata, visibile ancora oggi. La chiesetta confinante con la proprietà, invece, non è mai appartenuta alla famiglia. Oggi la villa è abbandonata, se non per gli eventi culturali che si svolgono, ed è composta da un pianterreno dalle stanze piuttosto piccole, un piano mezzanino, il primo piano nobile dai soffitti più alti dove soggiornavano i Correr, ed il sottotetto, sistemato successivamente da Antonio Ferrari a mo di essicatore, con tanto di camino in ogni locale. Interessante è la torre, nella parte più antica della villa, ed un arco a sesto acuto nel giardino, posizionato proprio sopra un rifugio antiaereo risalente alla seconda guerra mondiale. Si racconta da tempo immemore che, all'interno della villa, succedano fatti alquanto strani, primo tra tutti il riempirsi e svuotarsi di una vasca da bagno al piano mezzano, eppure questa vasca è totalmente scollegata dall'impianto idrico e fognario, e inaccessibile da persona viva in quanto il pavimento è crollato. Si raccontano anche strani fatti successi lungo la scalinata in marmo, dove un bambino in gita con la scuola stava per scivolare, ma è stato trattenuto da qualcosa di invisibile che gli ha tirato la maglia e l'ha sorretto da dietro. Noi potremmo aver trovato delle risposte a tutto ciò.
Villa Correr
Castello di San Pelagio
Il castello di San Pelagio si trova in provincia di Padova, a Due Carrare, nella zona dei Colli Euganei. Ha origini medievali, risalenti alla prima metà del Trecento, come testimonia la torre difensiva innalzata dai Carraresi, signori di Padova, per difendersi dai veronesi Scaligeri. Nel 1680 passa alla famiglia di conti Zaborra, che lo hanno ampliato nei secoli: la struttura presenta un’ala destra, la più antica, dove risiedevano i Zaborra e la servitù, e un’ala sinistra, costruita nel XVIII secolo, adibita a barchessa. Dietro la villa vi sono il brolo, i vari labirinti, la ghiacciaia, la peschiera e tanto altro. Interessante la facciata, che grazie ad una targa commemora il volo su Vienna, intrapreso da Gabriele D’Annunzio e dalla squadra aerea “Serenissima” nel 1918, durante cui, spinto da puro patriottismo, parte in volo proprio dal suddetto castello verso la capitale asburgica, per lanciare migliaia di manifesti tricolore per spingere l’Austria alla resa. Il gesto ebbe un notevole impatto propagandistico, psicologico e morale. Proprio di questa famosa impresa ci parlano gli spiriti del castello, che ci citano la data in cui si è svolta, oltre che interagire con luci e strumenti.
Il Monte Lemerle è situato nel Bosco Nero di Cesuna, Vicenza, ed è stato teatro della prima guerra mondiale, che ancora oggi segna il profilo del monte, abbracciato da trincee alte anche 2-3 metri e grotte, oltre che colmo di buchi scavati nella roccia che, poco più di un secolo fa, son serviti come postazione per soldati ed armi. C'è da dire che il Lemerle non è stato conquistato dal nemico, anzi ha fatto da confine, nel campo di guerra; a testimonianza di ciò, vi sono due cippi commemorativi accompagnati dalla bandiera italiana. Due come le battaglie importanti che si sono tenute proprio nel territorio: la prima nel 1916, che ha visto gli italiani contro gli austriaci; la seconda nel 1918 ha invece visto gli inglesi difendere la pianura padana contro gli austriaci. Di sicuro le perdite ci sono state da tutti i fronti, e ad oggi si possono vederne eco ancora oggi. Come non immedesimarsi nei nostri nonni e bisnonni nel percorrere i sentieri che arrivano fino in cima, tra un bunker e una postazione? Da non dimenticare che, a breve distanza, vi è la "Zona Sacra del Fante", dove chi ha trovato la morte in quei luoghi ora riposa per sempre.
Durante la nostra indagine il soldato Stanley ci ha raccontato la sua triste storia di come “forse” è morto dopo essere stato tradito dai suoi commilitoni durante un'esercitazione e ha voluto indicarci dove oggi riposa in pace .
Monte Lemerle
CASTELLO DI SAN MARTINO DELLA VANEZA
Il castello di San Martino è un edificio fortilizio situato a Cervarese Santa Croce, in provincia di Padova, sulle sponde del Bacchiglione. In passato è stato sfondo di duri scontri tra i Carraresi e la Serenissima, ed è stato uno dei pochi castelli risparmiati dalla furia di Ezzelino III da Romano. La parte più antica, la torre, fu eretta per controllare i territori circostanti, oltre che per monitorare il fiume e tutto ciò che portava. Solo successivamente, proprio grazie ai Carraresi, venne restaurato, ampliato ai lati con due ali e fortificato con tanto di merlature, camminamenti di ronda, fossato e trabocchetto. Dal 1405, invece, quando Padova passò sotto il controllo veneziano, il castello divenne un punto nevralgico commerciale tra Vicenza e Venezia, dove i commercianti, che portavano al capoluogo legno e trachite, potevano ristorarsi a metà della loro strada. È solo nella seconda metà del '900 che vengono ritrovati antiche piroghe e vari suppellettili di epoche più remote e viene allestita un' area museale che occupa i due piani dell'ala nord dell'edificio, dove oggi si possono vedere antichi vasi, incisioni paleovenete e armi di tutti i tipi. Eppure ancora oggi aleggia aria di mistero, di leggende e dei tempi che furono. Ci si può facilmente immaginare soldati vestiti di tutto punto correre a difendere il posto, dame che colgono i fiori più profumati e servi che rendono il piccolo castello più bello che mai. Una leggenda, tra l'altro, narra di una ragazza, Bice, che ogni giorno entrava da una porta di cui solo lei aveva la chiave nella torre con una brocca in mano; un giorno non venne più vista entrarvi, ma fu trovata morente; chiese solo di essere accompagnata a rivedere la torre, e in quel momento per la prima volta, i popolani videro il rosso di un un roseto.
Noi ci siamo immersi tra i muri di pietra di quel luogo così denso di storia e siamo riusciti a conversare con alcune anime che ancora oggi vi abitano, siamo stati portati indietro di secoli, accompagnati fin su la torre da una ragazza e un cavaliere.
Real Ghost Venice Associazione Storico Culturale
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